Ti sei mai chiesto perché Prosecco e Champagne, pur essendo entrambi vini spumanti, presentano caratteristiche così diverse?

La risposta è nelle diverse zone di origine, nelle uve di partenza e nei differenti metodi di produzione di Prosecco e Champagne.

Scopriamo insieme come queste differenze influenzano non solo il gusto, ma anche il posizionamento di prezzo di questi due celebri vini.

Storia e Origini

Il Prosecco, vanto delle colline venete e friulane, trae la sua essenza principalmente dall’uva Glera, un vitigno autoctono già coltivato all’epoca dei romani, noto per la sua capacità di produrre vini spumanti leggeri, aromatici e con una piacevole acidità.

Quest’uva è il cuore pulsante del Prosecco, in quanto gli conferisce quelle note fresche e fruttate che lo rendono così apprezzato.

Dall’altra parte, lo Champagne può nascere dalla sapiente combinazione di tre uve: Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier.

Lo Chardonnay, con la sua eleganza e freschezza, apporta finezza e vivacità allo Champagne.

Il Pinot Nero, vitigno nobile e versatile, contribuisce con struttura e profondità, mentre il Pinot Meunier, meno noto ma altrettanto importante, aggiunge ricchezza e un tocco fruttato.

Questo blend di uve, coltivato nella regione francese dello Champagne, è la base di uno dei vini più celebrati al mondo, noto per la sua complessità e le sue bollicine raffinate.

Differenze nella produzione di Prosecco e Champagne

Il Prosecco si distingue per il suo metodo di vinificazione, noto come Metodo Martinotti o Charmat.

In questo processo, la fermentazione secondaria avviene in grandi recipienti d’acciaio chiusi, per un periodo che varia da 30 giorni a sei o nove mesi (Metodo Charmat Lungo). Durante questo periodo i lieviti selezionati inseriti nell’autoclave trasformano gli zuccheri dell’uva in alcool e anidride carbonica, creando il caratteristico Perlage.

Questo metodo è stato sviluppato per preservare l’aroma fruttato e fresco tipico del Prosecco, esaltando le caratteristiche naturali dell’uva Glera. E’ utilizzato anche per la produzione del Moscato d’Asti e di altri spumanti sempre con caratteristiche fresche e fruttate.

Per quanto riguarda lo Champagne, il processo è notevolmente più complesso e articolato ed è definito Metodo Classico o Champenoise.

Questo metodo prevede diverse fasi cruciali:

  1. Tiraggio: Dopo la fermentazione iniziale, il vino è imbottigliato con l’aggiunta di lieviti selezionati, avviando la seconda fermentazione.
  2. Maturazione: Il vino riposa in bottiglia, in posizione orizzontale, per un periodo minimo di 15 mesi, ma spesso molto più a lungo, anche per svariati anni. Durante questo tempo, i lieviti trasformano lo zucchero in alcol e anidride carbonica, creando le bollicine caratteristiche.
  3. Remuage: Le bottiglie sono gradualmente inclinate e ruotate (manualmente o meccanicamente) per concentrare i sedimenti (lieviti esausti) verso il collo della bottiglia.
  4. Degorgement (o Sboccatura): I sedimenti sono rimossi congelando brevemente il collo della bottiglia e rimuovendo il tappo a ghiera. La pressione presente all’interno della bottiglia permette di espellere tutti i sedimenti, con una piccola perdita di prodotto.
  5. Dosaggio: Si aggiunge una miscela di vino e zucchero, nota come “liqueur d’expédition”, per bilanciare l’acidità dello spumante. Nella versione Pas Dosee o Dosaggio Zero, non si aggiunge zucchero, ma si rabbocca con lo stesso prodotto per mantenere intatte le caratteristiche del vino di partenza.
  6. Tappatura e Invecchiamento : Dopo il dosaggio, le bottiglie sono tappate definitivamente e possono riposare per ulteriore tempo prima della vendita.

Questo processo, con i suoi lunghi tempi di maturazione e le tecniche meticolose, conferisce allo Champagne quelle note complesse e stratificate che lo rendono unico. La lunghezza e la complessità del Metodo Classico sono tra i principali fattori che influenzano il posizionamento del prezzo dello Champagne, riflettendo il lavoro artigianale e la qualità del prodotto finale.

Questo metodo in Italia è usato per la produzione del Franciacorta, del Trento Doc e dell’ Alta Langa Piemontese.

Contrasti Sensoriali: Riflessioni sui Metodi di Produzione di Prosecco e Champagne

Le differenze nella produzione di Prosecco e Champagne si manifestano in modo evidente nelle loro caratteristiche sensoriali.

Il Prosecco, vinificato attraverso il Metodo Martinotti, tende a conservare un profilo aromatico più diretto e fruttato. Questo si traduce in un vino che esprime freschezza e vivacità, con note di frutta verde, agrumi e fiori bianchi. La sua effervescenza leggera e piacevole lo rende perfetto per aperitivi o per accompagnare piatti leggeri come insalate, antipasti di mare o sushi.

D’altro canto, lo Champagne, frutto del complesso Metodo Classico, sviluppa un bouquet più ricco e stratificato.

La lunga maturazione in bottiglia, spesso per anni, permette lo sviluppo di aromi di pane tostato, nocciola, brioche e frutta matura, oltre a una texture cremosa e bollicine fini e persistenti. Queste caratteristiche lo rendono ideale per occasioni speciali o per accompagnare piatti più elaborati, come carni bianche, pesce in salsa o persino da meditazione dopo pasto.

Questa diversità sensoriale non è solo una questione di gusto, ma racconta la storia e la cultura che stanno dietro ogni bottiglia, riflettendo la passione e l’arte dei produttori.

Impatto sul posizionamento di prezzo in base alle differenze nella produzione del Prosecco e dello Champagne

I diversi tempi e metodi di produzione di Prosecco e Champagne hanno un impatto diretto sul posizionamento di prezzo.

La produzione più rapida e su larga scala del Prosecco lo rende generalmente più accessibile, mentre la lunga e meticolosa produzione dello Champagne si riflette in un prezzo più elevato, simbolo della sua esclusività e qualità.

Due Mondi di Bollicine a Confronto

Sia il Prosecco che lo Champagne offrono esperienze uniche e inconfondibili, frutto di tradizioni, terroir e metodi di produzione diversi.

La scelta tra i due dipende dal gusto personale, dall’occasione e, naturalmente, dal budget.

Mentre lo Champagne rimane un simbolo di lusso e celebrazione, il Prosecco offre un’alternativa più accessibile ma ugualmente deliziosa.

Entrambi meritano un posto nella cantina di ogni amante delle bollicine.

Ecco spiegate le principali differenze nella produzione del Prosecco e dello Champagne.

Se ti è rimasto qualche ulteriore dubbio sull’argomento lasciami un commento e cercherò di chiarire le tue perplessità!

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